La rutina è proprio una sostanza interessante per la farmacologia, perché, una volta aggiunta, dopo la sua purificazione, a vari farmaci, abbassa la pressione, rafforza i capillari e riduce la loro permeabilità. Gli alcaloidi della ruta sono spasmolitici, lenitivi e cardio-regolatori. Riducono il mal di testa, stimolano la digestione e la secrezione biliare ed eliminano i parassiti intestinali. Tuttavia, la ruta, in grandi dosi e soprattutto in caso di gravidanza, può essere pericolosa. Questa è in realtà una pianta velenosa, perciò il suo impiego deve essere prescritto dal medico. In uso esterno, serve per bagni oculari, impacchi contro le ferite e ulcere, gargarismi e bagni.
Citazioni
«Serapione da Dioscoride: la selvatica non è commestibile, a differenza della domestica che nasce intorno al fico e ai cocomeri, ed è un cibo conveniente - un’altra ruta selvatica nasce in Macedonia e Galizia d’Asia e si chiama moly o armolam: l’arbusto ha una sola radice che ha molti steli con foglie più larghe della domestica, ma molli con odore grave - fiori bianchi e teste più grandi della domestica, divise in tre parti - il seme è rossastro e trigono, di gusto amaro - in tempi antichi con aggiunta di miele, vino, fiele di cappone, croco e succo di maratro deterge la caligine dagli occhi - estingue il desiderio del coito - masticata dopo aver mangiato cipolle o aglio, ne toglie il fetore - antiveleno - lo insegna il re del Ponto il quale, temendo le insidie del fratello, prendeva a stomaco vuoto foglie di ruta con due noci e altrettanti fichi più il sale a digiuno - il succo asperso sui pulcini li salva dal nibbio - si ritiene che quella che nasce in Macedonia, sul fiume Archimon, sia letale».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 613, Rutha]
La descrizione morfologica e i nomi utilizzati per definire il semplice suggeriscono di identificare, per questo capitolo, più specie vegetali.
Nel commento a Dioscoride di Mattioli viene operata una distinzione tra la Ruta vera e propria (a sua volta distinta in Ruta domestica e selvatica) e la Ruta selvatica o Harmala, da non confondere con Harmel o Armel (cfr. c.56 - Armel), che è la cicuta.