Queste foglie, o l'essenza di rosmarino, fanno parte della composizione di numerosi prodotti antireumatici, come l'alcol (spiritus rosmarini) e il linimento opodeldoc (linimentum saponafocamphoratum), che hanno effetti altamente rubefacenti sulla pelle. L'infuso di foglie di rosmarino calma i nervi, soprattutto durante la menopausa e provoca un effetto stimolante. È anche diuretico e colagogo, fa scendere la pressione e migliora i processi digestivi. In grandi dosi, il rosmarino è tossico, soprattutto per le donne in stato di gravidanza.
Citazioni
«Serapione: tre specie - una ha foglie simili a quelle del maratro, ma più larghe e un pò più grasse - si estende sul suolo in circolo con buon odore - stelo lungo un braccio o più con molti ramoscelli in cima ai quali ci sono dei capitelli contenenti un seme bianco simile a quello dello spondilion: liscio, angoloso, di sapore acuto e di odore simile a quello della resina del pino, piccante - radice bianchissima con odore di incenso - altra specie simile ma il seme è largo, nero, simile a quello dello spondilion, di buon odore, ma pizzica la lingua - la radice ha la parte esterna nera, l’interna bianca - la terza è priva di stelo, di seme, di fiore - nasce in luoghi sassosi - usata a Roma per le corone».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 386, Laieralmarien]
Mattioli, al capitolo Rosmarino, riporta due specie che denomina rispettivamente Rosmarino (dal disegno ci pare di poter riconoscere il Libanotide) e Rosmarino coronario (il Rosmarino propriamente detto).