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Narcissus tazetta L. - Narciso Tazetta

Genere fondato da Tournefort e poi confermato da Linneo. Il termine del genere deriva dal greco " nàrke" = stordimento o inebriante" oppure, secondo Plinio è riferito alla sua intensa profumazione (narcotico); oppure legato al mito di Narciso. L'epiteto della specie "tazetta" è riferito alla forma della paracorolla simile a un recipiente come la "tazzina". Nella medicina popolare viene utilizzato il bulbo per le sue proprietà analgesiche, emetiche, antispaspodiche, anticonvulsive, febbrifughe e contro le tossi nervose. Ridotto a pappina si utilizza per uso esterno per il trattamento di foruncoli e ascessi. La presenza di narcisina lo rende pericoloso nell'ingestione; alcuni anni fa fu scoperto che alcune mucche al pascolo erano morte perché avevano brucato la pianta. E' uno dei fiori più celebrati nella mitologia dagli antichi greci e dai latini. Quella più ricorrente è che Narciso fosse un giovinetto figlio del fiume Cefiso e della ninfa Liriope. All'età di quindici anni, bellissimo e ambiguo, era desiderato da giovini e fanciulle, che però lui respingeva perchè non ritenuti all'altezza di lui. Ma l'ora del castigo venne quando uno dei suoi tanti innamorati implorò gli dei sperando che si innamorasse anche lui ma che non possedesse chi lo amava. Un giorno, inseguendo un cervo, si specchiò nell'acqua e non riconoscendosi, si invaghi di se stesso; in seguito scoprì la verità struggendosi nell'impossibile amore tanto da desiderare di uscire dal proprio corpo. Finchè, non decidendosi a darsi ad alcun spasimante, in quanto quello che desiderava era in lui, morì di consunzione. Quando le ninfe iniziarono a preparare il feretro e il rogo si accorsero che il corpo del giovinetto era sparito e in sua vece nel posto era sbocciato un fiore con i petali bianchi e giallo al centro.Questa storia fu descritta anche in altri modi da Ovidio ed era ambientata in Beozia nella città di Tespi. Ancora oggi con il termine narciso si intende indicare una persona che ha una alta autostima che sconfina nella adorazione di se stesso. Il termine "narkos" "narcosi" è utilizzato per indicare uno stato soporifero indotto per mezzo di farmaci che portano al sonno. Più scherzosamente viene indicato per una persona che parlando di cose inutili induce narcosi nei suoi interlocutori.

Citazioni

«Si tratta di un'erba le cui foglie assomigliano a quelle della cipolla e la radice a quella dello scalogno. Cresce in prossimità del mare, nei luoghi sabbiosi, ecc. È efficace contro la colica e contro la tosse dovuta a sovrabbondanza di flemma; in questi casi, il suo succo dato da bere fa meraviglie.



L'olio dei suoi fiori, chiamato olio di narciso, è ottimo per decongestionare la bocca dell'utero, secondo Costantino. Bevendone quattro dracme con miele e acqua, il bambino morto uscirà dal ventre della madre».

[cit. Le livre des simples médecines, ms. 12322 Bibliothèque Nationale de Paris]



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Narcissus tazetta L. - Narciso Tazetta

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