Sostanze presenti: acido silicico, glucoside, delle saponine (equisetonina), flavonoidi, piccole quantità di alcaloidi, resine e acidi organici (anche acido ascorbico), sostanze amare e altre sostanze minerali (sali di potassio, alluminio, manganese, ferro e calcio). Contengono anche una sostanza, il ipriflavone, che sembra in grado di indurre la formazione di nuovo tessuto osseo. Proprietà curative: antiemorragiche, cicatrizzanti (accelera la guarigione di ferite), emostatiche (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), astringenti (limita la secrezione dei liquidi), antitubercolari e remineralizzanti (valide soprattutto per i malati di tubercolosi polmonare). Sono indicate anche per combattere l'osteoporosi, in caso di fratture e di rachitismo. In Messico si utilizza l'E. robustum come antiblenorragico (blenorragia) e diuretico, mentre l'E. bogotense viene usato come astringente. In passato, presso le famiglie contadine, i germogli di alcune specie del genere venivano occasionalmente impanati e fritti o conditi con aceto. L'equiseto può essere aggiunto a zuppe o minestroni come integratore di sali minerali, ma si deve fare attenzione alle varie specie in quanto alcune non sono eduli. Inoltre, secondo alcuni testi, queste piante se ingerite in grandi quantità possono presentare una certa tossicità in quanto contengono l'enzima tiaminasi che disattiva il complesso vitaminico B.
Citazioni
«L'equiseto, chiamato anche stellina odorosa o coda cavallina o codone, è freddo e secco e per questo motivo agisce da astringente.
Contro i flussi sanguinolenti del ventre, somministrare il succo di questa erba. Possono berlo anche i pazienti nel cui espettorato si trovano tracce di sangue, ma sarebbe meglio che masticassero l'erba in modo che il succo non arrivi troppo velocemente nello stomaco».
[cit. Le livre des simples médecines, ms. 12322 Bibliothèque Nationale de Paris]