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Atropa bella-donna L. - Belladonna

PARTI UTILIZZATE O DROGA:foglie e sommità fiorite,radici PRINCIPI ATTIVI:alcaloidi tropanici,josciamina e scopolamina),flavonoidi,acido clorogenico,sostanze minerali PROPRIETA’:analgesica,antispasmodica,parasimpaticolitica. MODO D’USO:polvere,tintura,estratto. il succo delle bacche nel Rinascimento veniva utilizzato per dilatare le pupille rendendo lo sguardo intenso. Componente dell’”olio narcotico”

Citazioni

«Serapione: ci sono quattro specie: una sola si mangia ed è un’erba non grande con moltissimi rami, foglie nere simili a quelle del bedarog (ovvero ozimo fluviale c.87), più grandi e larghe - ha seme rotondo di colore verde e nero, ma quando matura diventa rosso e, rotto, si trova all’interno molta umidità e granelli che ne sono i semi - c’è ne è un’altra specie sonnifera con rami molti e spessi, difficili da rompere, pieni di foglie nelle quali c’è un’umidità che aderisce alle mani, ed ha un fiore piccolo rosso sangue, seme giallo, radice non grande, corteccia color rosso, nasce in luoghi aspri e sassosi - un’altra specie si chiama maniale perché fa impazzire, e un’altra si chiama furiale perchè provoca furia



(nell’indice Uva vulpis è riportato erroneamente al c.324)».

[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 325, Hameb]
Le quattro specie succitate sono così denominate da Mattioli: Solatro hortolano, Halicacabo, Solatro sonnifero e Solatro furioso.



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Pianta
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