PARTI UTILIZZATE O DROGA:foglie PRINCIPI ATTIVI:vit C. PROPRIETA’:diuretica,emetica,purgativa,antireumatica Ortaggio antichissimo, di origine europea e mediorientale, fu probabilmente coltivato anche dall'uomo neolitico; in cucina è stato usato fin quando lo spinacio lo sostitui’. Dai semi si ottiene un colorante blu
Citazioni
«Simile alla malva - seme emetico».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 44, Andrafasis]
«L'atriplice è caldo e freddo al primo grado e umido al secondo. In cucina, viene usato sotto forma di purè.
Rilassa il ventre, ammorbidisce la durezza degli intestini e le occlusioni che la causano.
Secondo Ysaac, quest'erba non è molto nutriente e la sua sostanza acquosa viene eliminata rapidamente dall'organismo. Tuttavia, grazie alla sua viscosità, è usata in medicina. Se la si applica macinata, raffredda gli apostemi caldi, e specialmente quelli causati dall'umore collerico.
I semi guariscono l'itterizia causata dall'ostruzione del fegato. In questo caso, secondo Galeno, si può bere del vino in cui è stato cotto l'atreplice.
Due dracme di semi d'atreplice con miele e acqua calda provocano il vomito nei collerici.
Contro la malattia detta erisipela, applicare l'erba tritata. Contro la gotta, applicare l'erba tritata mischiata al miele e all'aceto.
L'acqua di cottura dei semi uniti alla farina di rafano e ad un po' di aceto, purga lo stomaco dalla flemma e dalla bile, provocando il vomito. Bisogna però berne in grandi quantità. Applicando un impiastro di atreplice sulle unghie brutte, storte e rovinate, queste cadranno e guariranno».
[cit. Le livre des simples médecines, ms. 12322 Bibliothèque Nationale de Paris]