In Cina, questa pianta fornisce il legno d'aloe usato per la fabbricazione di cofanetti per oggetti preziosi. Il legno bruciato emana un odore aromatico pertanto utilizzato nei Paesi dell'Asia orientale per profumare gli ambienti.
Citazioni
«Si fanno gli altari perché è profumato - si trova nel grande fiume della Babilonia superiore, cui si congiunge il fiume dell’Eden - alcuni dicono che vi è condotto dalla spinta del fiume a partire dagli alberi del paradiso terrestre: nessuno tuttavia si tramanda abbia visto l’origine di quest’albero - altri dicono che questo legno nasca sulle cime dei monti dei luoghi citati esistenti intorno ai predetti siti».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 30, Aloa]
Un motivo in più per identificare lo Xyloaloes del presente capitolo con l’Aquilaria agallocha ci è dato dal sinonimo Agalocco utilizzato da Castore Durante, nel suo Herbario nuovo, per definire il legno d’Aloe.
Giulio Camus (L’opera salernitana «Circa Instans» ed il testo primitivo del «Grant herbier en francoys» secondo due codici del secolo XV, conservati nella Regia Biblioteca Estense. Modena 1886) identificò erroneamente questa pianta con una specie messicana (la Excoecaria agalocha L.)
Da segnalare, in questo capitolo, il breve resoconto di Silvatico sulla origine del legno d’Aloe: «dicono che (il legno d’Aloe) vi è condotto dalla spinta del fiume a partire dagli alberi del paradiso terrestre». Tale descrizione corrisponde alla illustrazione-tipo di numerosi erbari medievali, dove, alla voce legno d’Aloe, viene raffigurato un uomo posto sulla sponda del fiume intento, con una piccola rete, a raccogliere i pezzi di tale prezioso legno trasportati dalla corrente (cfr. man. Egerton 747 - British Library ed altri di tradizione salernitana).