Il Tribulus terrestris viene impiegato soprattutto per il trattamento di disturbi legati alla sfera sessuale, sia nell'uomo che nella donna, come problemi nell'erezione, infertilità e calo del desiderio. I reali benefici di questi trattamenti però non hanno ancora ricevuto una conferma definitiva da parte della scienza ufficiale. In Oriente il Tribulus terrestris viene utilizzato nella medicina Ayurvedica mentre in Europa è un rimedio naturale della medicina popolare della Bulgaria. L'Ayurveda, ad esempio, utilizza il Tribulus terrestris come ricostituente generale dell'organismo, soprattutto per quanto riguarda le persone anziane. I rimedi naturali a base di Tribulus terrestris promettono di aumentare il numero degli spermatozoi e la produzione di testosterone nell'uomo e di incrementare la concentrazione di estradiolo nella donna, con una riattivazione delle ovaie. Agli sportivi questo rimedio viene consigliato per aumentare le prestazioni di resistenza dato che favorisce la trasformazione in energia del colesterolo e dei grassi. Infine, il Tribulus terrestris viene considerato un rimedio naturale utile per i disturbi renali e per le infiammazioni del tratto urinario.
Citazioni
«Serapione: due specie: una agreste che nasce sul letame e presso i fiumi e sulle sponde le cui foglie sono simili a quelle della portulaca ma più piccole, rami lunghi espansi sul suolo - presso le foglie ci sono spine dure - la seconda specie nasce nei fiumi e i rami escono dall’acqua - ha spine nascoste, foglie larghe, rametti lunghi sui quali vi sono le foglie e la parte superiore dello stelo è più grossa dell’inferiore, ed ha delle spine come capelli (aggregate tra loro) - seme duro come quello dell’altra specie - da questo seme si può fare anche del pane - Dioscoride, due specie: secca e umida, la prima ha foglie simili all’andragne, non tenere ma dure, steli lunghi e teneri stesi sul terreno sui quali nascono delle spine - nasce in luoghi fluviali e deserti - l’umido nasce nei fiumi e la chioma si allarga sull’acqua, dove galleggiano le foglie - cela le spine nell’acqua - seme duro per entrambe le specie - virtù astringente essiccativa - detto anche sandax».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 339, Hascaha]
