L'appellativo Nux vomica fu dato per errore in quanto si riteneva avesse proprietà emetiche; in passato fu utilizzato per diverse affezioni. La stricnina rappresenta il 45-55% degli alcaloidi totali contenuti nella Strychnos Nux vomica e il 60% nella Strychnos Ignatia. Le differenti patogenesi dei due rimedi sono dovute essenzialmente ai componenti non alcaloidi e minerali in essi contenuti. Si è visto che la Tintura Madre di Nux vomica contiene da 20 a 40 mg/lt di litio, mentre la Tintura Madre di Ignatia ne contiene solo 1,5-2 mg/lt. La preparazione omeopatica di Nux vomica utilizza la Tintura Madre ottenuta facendo macerare in alcool i semi finemente polverizzati; per le prime tre dinamizzazioni si può procedere per triturazione. È indicato: nei casi acuti e cronici; nei bambini; nelle donne; nei soggetti anziani o precocemente invecchiati; dopo intossicazioni da farmaci e stimolanti; in caso di stress caratterizzato da incapacità di fronteggiare in modo equilibrato qualsiasi ostacolo, dispiacere o delusione; nei soggetti pletorici, ipersensibili, impazienti, esigenti, irritabili, collerici, ma allo stesso tempo disponibili e pronti ad aiutare i deboli e chiunque sia in difficoltà.
Citazioni
«Dioscoride: è il frutto della seconda specie del titimallo carsiceto, secondo altri è la castagna indiana - Serapione: Ieum alkei - il colore è tra azzurro e bianco, un pò più grande della nocciola - ci sono in essa nodi - emetica».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 576, Nux vomica]
