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Fraxinus angustifolia M. Bieb. ex Willd. subsp. oxycarpa - Frassino

La composizione chimica della manna è molto complessa e variabile, in funzione della specie e delle cultivar dalle quali si estrae. Il principio attivo più abbondante è costituito dalla mannite o D-mannitolo, un alcool esavalente incolore, inodore e di sapore zuccherino noto anche con il nome di “zucchero di manna”. Sono presenti, inoltre, diverse altre sostanze come glucosio, fruttosio, mannotriosio, mannotetrosio, elementi minerali, acidi organici, acqua, e altri componenti minori non ancora ben identificati. La manna costituisce una sostanza farmacologicamente importante perché viene utilizzata contro diverse patologie. Principalmente è usata per combattere i problemi di stitichezza e come purgante privo di azioni secondarie, sia in età infantile che adulta. Nei casi di avvelenamento la mannite produce un aumento della diuresi e favorisce così l’allontanamento delle sostanze tossiche dell’organismo attraverso i reni. In soluzioni ipertoniche viene utilizzata per rimuovere edemi polmonari e cerebrali. La manna è consigliata anche per l’allontanamento dei parassiti intestinali. In dosi moderate stimola la secrezione delle vie biliari. Inoltre, essendo ben tollerata dai diabetici, può essere utilizzata anche come dolcificante alimentare. Le varietà di F. angustifolia subsp. angustifolia forniscono produzioni più abbondanti rispetto a quelle di F. ornus ed hanno il vantaggio di entrare in produzione molto precocemente, sin dai primi giorni di luglio. La manna del frassino meridionale, rispetto a quella dell’orniello è, tuttavia, qualitativamente meno pregiata, presenta un sapore meno dolce e non evidenzia quella colorazione bianco-candida tipica della manna prodotta dalle cultivar di F. ornus ma, al contrario, ha la tendenza a rammollire, ingiallire o assumere una colorazione rossastra più o meno intensa con il passare dei mesi.

Citazioni

«È un albero che ha dei rametti con delle piccole cavità nelle quali c’è umidità - quando si secca da esso sono generati animali simili a cimici - Galeno: nel libro delle malattie della milza, consiglia di cuocere nel vino la corteccia di frassino e di darla a bere».

[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 218, Dirdan]



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Fraxinus angustifolia M. Bieb. ex Willd. subsp. oxycarpa - Frassino

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