La medicina popolare impiegava questa pianta come la Consolida maggiore, in particolare contro la diarrea e come mucolitico in caso di tosse, in uso esterno contro ferite, distorsioni e affezioni reumatiche. Tra le Boraginacee studiate è una delle più ricche di alcaloidi epatotossici e cancerogini: per questo oggi ne è stato abbandonato l'uso sia interno sia esterno, nonostante la presenza di altri principi attivi benefici.
Citazioni
«Simile all’arnoglossa se non chè ha delle coste apparenti - le sue foglie sono più leggere con una visibile borra - cura la gonorrea e l’alcola (= pustole bianche che compaiono nella bocca, soprattutto dei bambini)».
[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 511, Lingua canis]
Mattioli, nel suo commento a Dioscoride, differenzia la Cinoglossa vera dalla Cinoglossa volgare, quest’ultima certamente identificabile con la Lingua di cane vellutina (= Cynoglossum officinale L.)