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Aconitum napellus L. - Aconito Napello

PARTI UTILIZZATE O DROGA: giovani radici e tuberi essiccati che si raccolgono da fine estate a inizio autunno. PRINCIPI ATTIVI:contiene alcaloide tossico aconitina e in minor parte picraconitina e aconina PROPRIETA’:Molto utilizzato nella medicina popolare anche se è velenoso. Ha effetto analgesico(gotta,artrite,nevralgia del trigemino,nevralgie facciali,reumatismi,sciatica). Utilizzata per curare cardiopatie, malattie del fegato,raffreddore,stati di shock dopo intervento chirurgico. USO INTERNO:sottoforma di infusi o tinture USO ESTERNO:sottoforma di unguento Si raccomanda di utilizzare l’aconito solo dietro prescrizione e sotto controllo medico. L’avvelenamento si manifesta con un’eccessiva salivazione,respiro affannoso,tremori e un’accelerazione del polso e della frequenza respiratoria. Soli 10gr di radice costituiscono una dose letale

Citazioni

«Erba come l’elleboro nero la cui radice è ordinata come una rete - per antonomasia è velenosa ed appartiene alla famiglia dell’aconito - Avicenna conferma che è un veleno pernicioso - giova alla lebbra, ma uccide chi lo beve (destruens bibentem se) - ce n’è un altro che si chiama napellus moysi ed è un animale simile ad un topo che vive nella radice del napello».

[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 564, Napellus]
«Si dice che se si avvicina lo scorpione lo congela - è una specie di aconito e bisogna sapere che ogni erba velenosa può essere chiamata aconitum».

[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 657, Stragulator adii del leopardi et canis]
«Avicenna nel II libro scrive d’amendue gli Aconiti, chiamandone uno Strangulator adip, e l’altro Strangulator leopardi».

[cit. da I Discorsi di P.A. Mattioli, capitolo «Di uno altro Aconito», p.504]

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Aconitum napellus L. - Aconito Napello

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